Manifesta 74/365

Ho fatto un giro per la città oggi: Kalsa, Magione, Alloro…posti visitati tante volte, posti amati e odiati come noi palermitani amiamo e odiamo questa città. Tendenzialmente la amiamo. Poi ci sono giorni nei quali ci ferisce, giorni nei quali diveniamo consapevoli dei tanti limiti del viverci: e allora, anche, la odiamo. Oggi era da amare. Nonostante l’orario di pranzo e la stagione estiva le strade erano molto frequentate, la lingua maggioritaria non certo l’italiano, le facce da tutte le parti del mondo. Effetto Manifesta possiamo chiamarlo e sono andato di corsa a comprare il biglietto che mi consentirà di entrare dappertutto sino al prossimo novembre. Dieci euro ben spesi. Sono stato bene, ho incrociato e scambiato qualche parola con persone mai viste prime, ho avvertito attorno a me atmosfere rilassate e operative allo stesso tempo, ho conosciuto cose e artisti nuovi, sono entrato in luoghi della città per la prima volta nella vita. Li avevo sempre trovati chiusi. Insomma, se mi chiedete cosa ne penso di questa operazione che sicuramente avrà molti limiti, che può infastidire per la sua contiguità agli ambienti più istituzionali (ma poi, scusate, ad una biennale internazionale in casa comune e università possono rimanere estranei?), che può prestare il fianco alle tante critiche che si fanno al mondo dell’arte e ancor più dell’arte contemporanea, ebbene, se me lo chiedete, io rispondo: mi piace!

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