Mamme gabbiano – 57/365-

E’ sgranata l’immagine di oggi, poco male, la devo raccontare la storia che c’è dietro. Stamattina mi accorgo della presenza di un pulcino di gabbiano nel terrazzino/ingresso di casa. Pulcino…si fa per dire, è grosso praticamente quanto una gallina, un becco di 5 centimetri che scoraggia dall’afferrarlo…però il piumaggio è quello scuro giovanile, appena messo. Sta bene in salute, così sembra, ma non riesce a volare, è arrivato con la prima scappata dal nido e da terra non riesce a decollare. Pigola stando allo scoperto per farsi vedere dai genitori che impazzano con richiami e acrobazie sulla verticale. Lo sorvegliano, acchiapparlo non possono, è troppo grosso per tirarlo su, su di me fanno le usuali manovre intimidatorie picchiandomi addosso. Lo accudiscono come possono, lanciano del cibo (residui di carne acchiappati insieme alla plastica da chissà quale contenitore) perché possa mangiare. La scena è cruda e commovente. Nel pomeriggio non si sente più il suo pigolare ma la mamma gabbiano non molla, continua imperterrita a lanciare il suo richiamo per ore e ore. Ormai è buio, chissà.

Alba o tramonto -56/365-

In questo periodo ho letto alcune pubblicazioni sulle tecnologie recentemente adoperate per migliorare la qualità delle immagini provenienti dai piccoli sensori, quelli degli smartphone, per intenderci.  Ci sono cose veramente interessanti e promettenti, sono certo che verranno presto adottate anche dai produttori di camere tradizionali. Oggi sono entrato in possesso del mio primo device dotato di AI (intelligenza artificiale) perché sono davvero troppo curioso di vedere cosa ne vien fuori e perché nello svolgimento di questo “progetto 365” sto pubblicando davvero tante foto fatte col cellulare, un po’ di qualità in più non guasta…. Non sono in grado stasera di portare qualche confronto, ho giusto fatto meno di dieci scatti di prova. Quello che posso riportare sin qui  è il divertimento nell’osservare come il sistema analizzi la scena inquadrata cercando di interpretare il soggetto: se inquadri della vegetazione sul monitor compare verdura! Per la foto pubblicata giustamente il sistema non si sbilancia e riporta un laconico alba o tramonto… 🙂

La terribile storia di Dumitrina Butnaraso -49/365-

Alcuni anni fa mi ero dedicato ad un lavoro fotografico sui tanti monumentini funerari sparsi per le strade sui luoghi degli incidenti mortali. Decine, anzi centinaia di morti per lo più giovani e in motorino. Cenotafi ho poi scoperto che si chiamano, ovvero monumenti funerari in assenza della salma.  Magari in altra occasione riprendo l’argomento. Oggi ho finalmente fatto una foto ad uno di essi di cui mi sono accorto solo più recentemente: si trova in zona pallavicino e mi aveva sempre colpito perchè, visto “di passaggio”, mi era sembrato una sorta di santone indiano sia per le fattezze del ritratto, sia per il gusto nella disposizione dei fiori (da anni sempre presenti). Scopro così uno strano nome.  Cerco in rete, ancora le tracce sono ben presenti: si tratta di una badante rumena di 32 anni, investita da una motocicletta mentre stava buttando un sacchetto di immondizia. Una storia che colpisce.

Ficus -48/365-

I ficus magnoliodies sono piante che raggiungono dimensioni colossali. Le dimensioni della foglia non sono da meno. Oggi ne ho trovate alcune, secche, ed è subito scattata l’idea per la foto del giorno. Pensavo sarebbe stato interessante il contrasto verde/secco e grande/piccolo ed in effetti non è male. La scelta però è caduta su un dettaglio della lamina, con un effetto complessivo come ci trovassimo in presenza di una foto aerea, oppure di un supporto con incisi caratteri di uno sconosciuto alfabeto.