Lomo? Non c’è bisogno…

Nell’estate del 1984, facevo parte di Laboratorio Immagine, dovetti andare a fotografare il ballo della Cordella a Petralia. Per me significava dovermi occupare di quello che più detestavo: la “manifestazione folcloristica”. Devo ammettere che, in buona parte, fui costretto a ricredermi: a quei tempi, a Petralia, il Ballo della Cordella era cosa ben diversa dalle spaventosamente squallide manifestazioni modello “Sagra del Mandorlo in Fiore”. C’era una cultura, dietro, c’era interesse genuino della popolazione, c’era tutto un rituale pieno di sfumature e significati.

Si mette in scena un matrimonio, a partire dalla vestizione della sposa, il corteo verso la chiesa, il rito sacro e poi la festa di nozze con le famose danze. Le immagini che qui riporto riguardano la vestizione della sposa e sono passate dalle ingiurie degli anni e soprattutto dell’ultima alluvione di Palermo (15 luglio 2020) che ha messo sott’acqua l’intero archivio di diapositive di Laboratorio Immagine. Se ne sono salvate poche, con danni più o meno evidenti. Sono assimilabili in qualche modo a quello che si ottiene in “lomografia”, tecnica che non ho mai apprezzato, ma qui ho la sensazione che la dolcezza e il carattere della giovane donna ne vengano particolarmente valorizzati.