La terribile storia di Dumitrina Butnaraso -49/365-

Alcuni anni fa mi ero dedicato ad un lavoro fotografico sui tanti monumentini funerari sparsi per le strade sui luoghi degli incidenti mortali. Decine, anzi centinaia di morti per lo più giovani e in motorino. Cenotafi ho poi scoperto che si chiamano, ovvero monumenti funerari in assenza della salma.  Magari in altra occasione riprendo l’argomento. Oggi ho finalmente fatto una foto ad uno di essi di cui mi sono accorto solo più recentemente: si trova in zona pallavicino e mi aveva sempre colpito perchè, visto “di passaggio”, mi era sembrato una sorta di santone indiano sia per le fattezze del ritratto, sia per il gusto nella disposizione dei fiori (da anni sempre presenti). Scopro così uno strano nome.  Cerco in rete, ancora le tracce sono ben presenti: si tratta di una badante rumena di 32 anni, investita da una motocicletta mentre stava buttando un sacchetto di immondizia. Una storia che colpisce.

Sovrapposizioni -47/365-

L’idea, oggi, era quella di lavorare su una sorta di cubismo spazio-temporale sovrapponendo non tanto le immagini di punti di vita diversi dello stesso soggetto, quanto lo stesso soggetto, la strada, nel suo snodarsi. Vabbè…pretenzioso ovviamente, e niente può dirsi da un primo tentativo, tranne che il risultato finale si avvicina pericolosamente ai lavori di veri artisti molto ma molto più bravi di me. Giuro, è accidentale!

Notte

Canta il motore
lo accompagna il suono di un rock duro
denso, pastoso
cos’altro se non lo struggimento d’amore.
Batte forte e profondo
proprio come la pancia e l’anima.
Spero che la strada non finisca mai
peccato che la notte perisca.