L’eleganza del ragno

Bianco, acquattato tra i petali del glicine, si mimetizza per avere non lo stesso colore del fiore, ma della sua parte più interna. Rifugio. Guardandolo non si può evitare di pensare che la formazione del gusto sia qualcosa che ha a che fare con le armonie naturali. Col grosso ventre immacolato e le zampe lunghissime porta alla bocca qualcosa che non riesco a vedere nemmeno ingrandendo l’immagine, chissà, forse si tratta di un ragno vegetariano? Gli occhi (o almeno ciò che riesco a individuare come tali) sono disposti come sull’orlo di una torretta, conferendogli un’aspetto vagamente marziale ma complessivamente non sembra affatto aggressivo. Sta lì, produrrà del bello sin che potrà.

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