démone 164-365

Incollo da treccani.it : 

2. fig. Spirito, genio, come personificazione di una passione che agiti il cuore dell’uomo: avere il d. del gioco; essere tormentato dal d. della gelosia, del sospetto, dell’invidia, dell’ambizione, ecc.

Esiste anche un démone della fotografia? Certamente sì! Più guardo foto, più studio  fotografi del presente e del passato, più mi vado convincendo che una delle molle più forti che ci spinge a fare fotografia sta proprio nel piacere di farla (sì, proprio “farla”, nemmeno guardarla). E che le altre motivazioni, quelle che invece generalmente vengono considerate come primarie, quelle spacciate al pubblico pagante, non siano che una giustificazione a posteriori (anche se non ce ne sarebbe bisogno), una forma di legittimazione. E così vien fuori la voglia di raccontare, l’impegno di testimoniare, la solidarietà con gli ultimi, il guardonismo delle battone (mammamia non se ne può proprio più). Bah…in fondo non ci sarebbe niente di male tranne che questo modo contribuisce a generare una sorta di conservatorismo dei generi e delle pratiche consolidate e standardizzate (basti pensare a quanti anni ci sono voluti a superare lo sterile dibattito tra analogico e digitale) a danno della libertà di guardare, di vedere e di sperimentare. Dovremmo essere più coraggiosi.

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