Il primo giorno della mia seconda volta -6-

Non ho potuto fare a meno di fermarmi, oggi, nel vedere cielo, mare, spiaggia, tutto bianco di una luce straordinaria. Prendo il telefonino e scatto. Bella, la situazione ma… che ci sta a fare il cesto dell’immondizia? Messo in quel punto? Ti applichi su una inezia, qualcuno me lo sta sicuramente dicendo, nulla rispetto a quanto si vede in giro, eppure dovremmo cominciare a riflettere sui perché a Palermo abbiamo cominciato a seminare brutture…

 

English

I had to stop this morning for the white colour of the the beach,  the sea, the sky. All enveloped in a uncommon light. Made some shot with my mobile. That’good, all is right but… what the hell! The rubbish basket has been placed just there! Why, I wonder, why and when, here in Palermo, people developed so much bad style?

 

Il primo giorno della mia seconda volta -3-

Oggi un tricolore! Puramente casuale, come si può ben vedere. E casuale pure la lettura di un intervento di Michele Ainis che subito mi ha dato conferma della immagine del giorno. Ainis fa una proposta per venir fuori dalle difficoltà per la formazione del nuovo governo:  si tratterebbe di dare forza e voce ad un governo del parlamento. Tutte le parti politiche dovrebbero definire un programma essenziale cui attenersi, l’esecutivo limitandosi a fare ciò che l’etimologia della parola definisce.. vabbè, andatevelo a leggere se non lo avete già fatto, io l’ho trovato interessante ee evocativa con l’immagine di questo singolare tricolore.

Il primo giorno della mia seconda volta -2-

L’immagine di oggi è quella di una zanzariera.

 

Mi ha richiamato alla mente la recente lettura su O’Reilly.com dell’ottimo articolo “It’s time to rebuild the web” . Ove si afferma la fattibilità di una vera e propria ricostruzione del web e di una sua semplificazione anche tecnica: sarebbe opportuno poter tornare a copiare il codice delle pagine preferite per adattarlo alle proprie; sarebbe ottimo avere un web affollato di contenuti provenienti da una moltitudine di utenti piuttosto che fortemente concentrato sui grandi portali dei colossi tecnologici. In quanto appartenente ai pionieri del web l’idea mi stuzzica molto e sono contento di farla mia.

Il primo giorno della mia seconda volta – 1 –

Ho deciso di dare inizio ad un 365-project, una fotografia al giorno, tutti i giorni, per 365 volte di fila. L’occasione é la nascita di un mio nuovo figlio, ebbene sí, col mio precedente se ne toglie 21 di anni, con me appena appena 61… Ecco perché è una seconda prima volta. Ovviamente non si tratterà di fare 365 fotografie intime per un album di famiglia, i “progetti 365” nascono per costituire una sfida creativa con se stessi, trovare nuovi spunti, sentire costantemente una tensione artistica. Quale miglior momento di quello in cui comunque tutto sta cambiando? Ok ok, sto esagerando: continueró a fare lo stesso lavoro e a coltivare gli stessi interessi, fotografia in testa ma certamente le giornate di qui in avanti saranno molto diverse e quindi è il caso di utilizzare questa diversità per esplorare nuovi territori, nuove tecniche, nuovi temi. Ma anche per approfondire temi e tecniche precedenti. Ma anche per studiare: la storia della fotografia e la conoscenza dell’arte contemporanea. Sento che si tratta di temi e ambiti nei quali mi muovo con molta difficoltà e contemporaneamente sento l’odore di tante strade che da questo connubio possono trovare senso e scopo di esistere. Studiare, farsi influenzare, imitare ma soprattutto contraddire, dissacrare, sperimentare e gioire del fare. E, a proposito di fare, annuncio anche che mi piacerebbe realizzare con le immagini di questa serie un libro fotografico rilegandolo io stesso a mano con le antiche tecniche di cucitura e legatura! Lo so fare? No, ma la voglia di provare è tantissima, si tratterebbe di un libro di vere stampe fotografiche, una copia unica, un oggetto che unisce tanti oggetti. Scriverò anche di questi studi e di questi tentativi.

E dunque: per iniziare senza scansare le contraddizioni la prima foto della serie è una foto intima…ma siccome voglio distaccarmi sia dalle pratiche brutali dei social sia da quelle altrettanto brutali della professione si tratta di una foto che c’è ma non si vede (non sto “facendo il furbo”, lo giuro). Insomma voglio coltivare rispetto e delicatezza verso tutto e tutti e quindi alcune foto non saranno pubblicabili secondo i miei personali canoni (questo non significa che io non le abbia realizzate). Altre volte saranno i testi o gli interi post a saltare… Insomma, l’opera completa sarà il libro, on line appuntamenti periodici ma non necessariamente omnicomprensivi.

Ovviamente commenti e stroncature tutto e tutti benvenuti! Possibilmente sui commenti di questo blog, “sgonfiamo” facebook please e usiamo spazi web che siano veramente i nostri 🙂